Festa Internazionale della Storia - Parma
Associata a Festa Internazionale della Storia - Bologna
www.festadellastoria.unibo.it
Venerdì 28 maggio ore 17.00
streaming: vedi sito web DiPast Università di Bologna
Conferenza della prof. Beatrice Borghi del DiPast di Bologna.
Nell’immaginario comune il medioevo è stato spesso visto come un periodo di immobilità, chiuso in sé e lontano dall’inclinazione aperta e movimentata dell’Odissea e dalla sete di scoperte degli esploratori del Rinascimento.
Al contrario si può agevolmente riscontrare come la grande mobilità dei pellegrini, dei mercanti viaggiatori e dei crociati non fosse affatto un’eccezione; nonostante le difficoltà di ogni genere molte persone vissute in quel tempo si spostavano per raggiungere mete lontane.
Molti sono stati coloro – personaggi noti o misconosciuti – che con audacia hanno camminato nella storia e tra realtà e immaginazione hanno svolto un ruolo fondamentale nell’ampliamento degli orizzonti e dei confini, superando ambienti ostili, paure e finzioni leggendarie, sfidando l’ignoto e aprendosi alla conoscenza del mondo e a nuove prospettive di avventura.
La conferenza affronterà il fenomeno del pellegrinaggio cristiano (e non solo) nel medioevo a partire dalla comparazione dei diari di viaggio. In particolare il Mediterraneo considerato nella trattazione non è più il grande “stagno” intorno al quale si viveva “come formiche, o come rane”, integrato in un unico insieme politico, culturale ed economico dell’epoca imperiale romana.
La parola nel raccontare quello spazio dominato nel tardo medioevo dalla minaccia ottomana sul Mediterraneo orientale e sui Balcani, viene lasciata a chi solcò quel mare, percorse strade e deserti per raggiungere la Palestina ed aprire di nuovo la strada verso le Indie. Un focus sarà dedicato alla famiglia Adorno, mercanti e banchieri genovesi presenti a Bruges fin dalla fine del XIII secolo, che ha sempre avuto un privato interesse e una devozione speciale verso la città di Gerusalemme.
Il diario di Anselmo Adorno, scritto dal figlio Giovanni, è infatti la fonte più ricca e meglio documentata della conoscenza del mondo mediterraneo oltre lo sguardo dell’esotismo e dei sogni dell’Europa occidentale, sia per i dettagli e le descrizioni dei luoghi, degli usi e dei costumi delle popolazioni del Mediterraneo orientale sia per la narrazione che sottolinea la colta e sensibile curiosità congeniale ad un uomo di cultura.